Già nel secolo XVI esisteva a Vicenza una struttura religiosa alle dipendenze dei monaci Camaldolesi, soppressa nel 1771 dalla Repubblica di Venezia. Nel 1830 la chiesa di Santa Lucia fu affidata ai frati minori riformati i quali restaurarono e ampliarono l’intero complesso. Nel 1867, in conseguenza delle leggi di soppressione degli enti religiosi, il convento venne adibito a casa di ricovero, lasciando ai frati solo la chiesa; nel 1895 fu acquistato dalla Congregazione di carità dei Sacerdoti.
La biblioteca del convento dei frati minori di Vicenza è di sola conservazione, i libri sono quasi tutti inventariati in uno schedario; essa possiede un fondo antico ed uno più recente formatosi nel secolo scorso. La parte antica è costituita da 15 incunaboli, 114 cinquecentine, circa 130 seicentine e oltre 2.200 opere del XVII-XVIII sec.
Il fondo dei manoscritti è costituito da 18 codici, tra cui 16 corali, databili tra la fine del secolo XV e la prima metà del secolo XIX. I corali risultano di particolare rilievo per la parte musicale che contiene numerosi esempi di notazione in canto fratto, usato in particolare nei Credo. Si tratta di un repertorio tardivo, che conciliava la tradizione monodica con quella polifonica, con l’inserimento di alterazioni, legature, pause, l’uso dell’organo con accordi pieni e la sovrapposizione di una seconda voce.
Per motivi di conservazione e di valorizzazione, nella primavera del 2012, con il consenso della Direzione Beni Culturali della Regione del Veneto, tutto il fondo antico della biblioteca del Convento di S. Lucia è stato trasferito nella Biblioteca di S. Francesco della Vigna (VE).
Bibliografia
Brogliato B., 750 anni di presenza francescana nel Vicentino, Vicenza 1982, 325-333.
Apollonj E. – Maioli M., Annuario delle biblioteche d’Italia, 5, Roma 1983, 297-298.
Annuario delle biblioteche ecclesiastiche italiane, a cura di L. Tempestini, Milano 1995, 364.
Catalogo delle biblioteche d’Italia. Veneto, 3, Roma-Milano 1997, 608.